Quella dello spreco alimentare è una vera e propria emergenza: la FAO calcola che un terzo del cibo prodotto in tutto il mondo viene buttato. Un problema etico, senz’altro, ma anche uno spreco di denaro e risorse naturali che incide sui cambiamenti del clima, la qualità dell’ambiente in cui viviamo e, perché no, anche sul nostro portafogli.

Negli ultimi anni le agenzie internazionali e i governi hanno cominciato a elaborare delle contromisure, ma anche il consumatore, modificando le sue abitudini quotidiane, può giocare un ruolo decisivo.

Un problema etico

Nel Nord del mondo si produce e acquista troppo cibo, e come effetto collaterale se ne getta via un quantitativo impressionante. Circa 145 chili di cibo buttato all’anno a testa: sarebbe questa la cifra media dello spreco alimentare domestico in Italia, secondo il report presentato a febbraio 2018 da Food Sustainability Index, Fondazione Barilla e The Economist Intelligence Unit.

Tuttavia lo spreco alimentare riguarda anche il Sud, dove a determinare l’emergenza sono la mancanza di infrastrutture adeguate o degli strumenti per la conservazione, una mancanza resa ancora più micidiale dalla presenza di guerre e conflitti.

Un problema ambientale

Se il 30% della terra utilizzata per le coltivazioni produce cibo in esubero, infatti, significa che per irrigarla va sprecata annualmente l’acqua che scorre per circa due anni e mezzo nel Po. Vale allora la pena domandarsi se accanto ai provvedimenti che hanno cominciato a prendere le agenzie internazionali e i ministeri, anche ciò che avviene nei frigo e nelle dispense dei consumatori non possa fare la differenza.

Anche perché ai consumatori stessi converrebbe, e non poco: tornando alla cifra impressionante di 145 chilogrammi pro-capite di cibo sprecato, è come se ogni anno uscissero dai nostri portafogli diverse centinaia di euro che finiranno nell’immondizia. Naturalmente si tratta di numeri e stime che richiedono una soluzione integrata di politiche e buone abitudini.

Una "lista della spesa" contro lo spreco alimentare

Per iniziare a prendere buone abitudini, partiamo da alcuni consigli semplici e di buon senso, ma che se seguiti con costanza non tarderanno a portare benefici.

  • Comprare solo ciò che serve davvero: fai una lista della spesa e rispettala!
  • Cucina facendo attenzione alle quantità: non mettere sul fornello più del necessario.
  • Attenzione alla scadenza dei prodotti; ma la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il…” non significa che il prodotto si guasta allo scoccare della mezzanotte: verifica bene prima di buttare!
  • Organizza per bene il tuo frigo: davanti vanno i cibi che scadono prima, in freezer quelli che sai di non riuscire a consumare a breve.
  • Impara a utilizzare gli avanzi: con un po’ di creatività, non butterai via più cibo ancora buono.
  • Hai esagerato con la spesa? Organizza una bella cena con gli amici e niente andrà sprecato!

La spesa online può battere lo spreco alimentare?

La risposta è sì! Innanzitutto puoi farla comodamente a casa tua, senza la fretta che contraddistingue le visite al supermercato. Hai quindi più tempo per ragionare sui tuoi acquisti e, grazie anche alle ricette che trovi ad esempio su questo stesso blog, puoi già farti un’idea precisa di come utilizzare i prodotti che acquisti prima ancora di metterli in carrello.

Se invece la spesa online diventa un’abitudine, grazie alle formule di abbonamento disponibili su Qooking.it puoi scegliere cosa farti spedire, in che quantitativi e con quale frequenza: in questo modo puoi tarare il tuo abbonamento personale sulle tue reali esigenze di acquisto e consumo, e ricevere ciò di cui hai bisogno senza il “pericolo” di fare acquisti impulsivi, il genere di prodotti che rischia più di altri di generare spreco alimentare.

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