Un Natale che si rispetti va passato in famiglia e con le persone che amiamo di più. Ma chi l’ha detto che si debba rimanere a casa? Scoprire nei propri familiari degli ottimi compagni di viaggio e di avventura può essere uno dei più bei regali da farsi mentre si avvicina la festa più amata dell’anno. Quindi valige pronte e si parte, grandi e piccini. E se preoccupa il pensiero di dover accontentare necessità e desideri diversi, la soluzione si chiama Trentino. In questo magnifico territorio è possibile riscoprire, specialmente in questo periodo dell’anno, il piacere di stare insieme: ,ad esempio, i mercatini di Natale in Trentino sono luoghi magici per adulti e bambini, immersi in paesaggi innevati da cartolina, e soddisfano gli occhi, il cuore e il palato con atmosfere incantevoli e sapori autentici.

Vin Brulè e Parampampoli: lo spirito (alcoolico) del Natale

All’interno dei mercatini natalizi allestiti nelle piazze principali di molti tra i centri più belli e suggestivi della provincia, come Trento, Levico Terme , Arco e tanti altri, le atmosfere sono magiche e scintillanti. I protagonisti sono gli addobbi, le luci, e i manufatti artigianali venduti nelle tante deliziose bancarelle che animano queste occasioni di acquisto e socializzazione. C-ome dice la gente del posto, “si spande il profumo del vin brulè e del parampampoli, ed è subito Natale”. Sono queste infatti le bevande più consumate dai trentini in questo periodo dell’anno. La prima è una sorta di infuso di vino rosso a base di scorze di arancia, limone, zucchero e spezie: piacevolissimo da bere, riscalda il corpo e lo spirito, ed è perfetto da tenere in mano mentre si passeggia all’aperto, con le basse temperature di stagione. La seconda, dal nome difficilissimo da pronunciare, è una miscela a base di caffè, grappa, vino e zucchero, servita flambè in appositi “shottini” di ceramica. Più a lungo si fa bruciare la fiamma, minore sarà la gradazione alcolica, ragion per cui il parampampoli  può essere bevuto anche dagli astemi , ammesso che in Trentino (territorio che vanta un’importante tradizione in fatto di vini e spiriti) ce ne siano!

Vacanze in Trentino: un incontro perfetto di tradizione e modernità

Le atmosfere del Trentino richiamano immediatamente un inverno fatto di baite, di rifugi in legno, di fuoco acceso nel camino. I paesini nelle valli di montagna, dalla Val di Fassa alla Val di Fiemme, dalla Val di Non alla Valle di Sole, sembrano quasi sospesi nel tempo, ed è meraviglioso addentrarsi nelle loro strade, passeggiare tra case immerse nel verde, chiacchierare con le persone del luogo, in prima battuta riservate, ma sempre sorridenti e ospitali. Tuttavia, conservare la tradizione non vuol dire disdegnare le comodità dei giorni nostri. È molto facile, organizzando le vacanze in Trentino, prenotare un appartamento o addirittura una villetta dotata di ogni comfort, tecnologicamente attrezzata e ben riscaldata, senza dover necessariamente spendere cifre da capogiro. Anzi, la varietà paesaggistica e di attrattive del territorio è talmente vasta che è possibile vivere una vacanza straordinaria a partire dalla propria idea di “soggiorno ideale”, e da lì scegliere i luoghi da visitare e le attività da svolgere, tutte raggiungibili grazie ad un’ottima organizzazione dei mezzi pubblici. Grande attenzione è rivolta ai bambini, ai quali sono dedicate numerose attività, come il percorso animato nel museo delle palafitte di Fiavè, la visita alla casa di Babbo Natale a Riva del Garda, o la suggestiva passeggiata di Ossana, il borgo dai 100 presepi.

Trentino in tavola: i piatti della convivialità

Se c’è un periodo in cui le diete non valgono, quello è il Natale. E in Trentino la tradizione dello stare insieme a tavola è rispettatissima. Del resto, le pietanze tradizionali tipiche del periodo, così gustose e invitanti, rendono molto piacevole rimanere seduti in compagnia ben oltre l’ora di pranzo. Un menù perfetto in tipico stile trentino ha dei punti fermi, dei quali non si può fare a meno. Per cominciare bisogna partire da un ottimo speck affumicato, di cui proprio il Trentino è il maggior produttore. Come primo piatto i canederli: gnocchi di pane raffermo, ammorbiditi in latte e uovo, grandi quanto una grossa polpetta. I canederli possono essere preparati con innumerevoli varianti (dipende da quello che è rimasto in frigo), e quindi ogni volta si ha a che fare con un mix di sapori differenti. Il secondo piatto, re indiscusso della tavola, è il gulasch. Il segreto per la riuscita di questa ricetta è in particolare uno: la lentezza. Un buon gulasch – servito con contorno di polenta – richiede almeno due ore di cottura lenta, nella quale i bocconcini di vitello diventano un tutt’uno con cipolla, cumino, brodo e conserva di pomodoro. E per finire, lo strudel: la sfoglia al forno che avvolge un cuore di mele, marmellata, uvetta, cannella. Un dolce dall’aspetto semplice, spoglio ed essenziale, ma che riserva grande dolcezza ed equilibrio fra gli ingredienti sin dal primo morso: a fine pranzo, è praticamente impossibile che resti nel piatto anche un singolo chicco d’uvetta, scappato per errore.